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C’era una volta un’apina operosa soprannominata “Elenina”, perché piccina di statura e operosa perché passava tutto il suo tempo a lavorare, lavorare e ancora lavorare.

Una mattina si svegliò e, ahimè, si ritrovò senza energia: i giorni passavano e la situazione non migliorava, anzi, era sempre più difficile, alla mattina, scendere dal letto.

Il perché lei lo sapeva: doveva affrontare un’intera giornata di lavoro.

Non che le dispiacesse lavorare, in generale, ma non riusciva più a vederne un senso profondo.

Non vedeva un’utilità in quello che faceva, che appariva ai suoi occhi soltanto come un modo per avere un’entrata economica, che ovviamente le serviva per mandare avanti la famiglia.

In più, doveva gestire tutto quello che ronza intorno ad una donna: moglie, mamma, figlia…finendo per non avere mai un attimo per sé.

Dulcis in fundo, era circondata da donne che definiva “limoncine”, che alla fine l’avevano contagiata.

Cosa dici, cosa intendo con questo termine?

Dai, sii sincera, a volte noi donne siamo un po’ acidine, arriviamo a sembrare proprio dei limoncini!

Già, proprio così: sentiva di essere diventata un perfetto limone anche lei!

Si vedeva come una povera apina operosa, che arrivava a sera tanto stanca e anche un po’ triste.

Finché, un bel giorno, disse basta e iniziò a cercare la propria felicità.

Ti riconosci un po’?

Se sì, ti aspetto al prossimo articolo, anzi, alla prossima puntata!

 

 

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